Se sei appassionato di domotica, sicuramente ti sarai chiesto perché alcuni dispositivi sono compatibili tra loro e altri no, dato che spesso ciò porta a molti mal di testa nella configurazione dei dispositivi.
A risolvere questo problema, a ottobre, è arrivato un protocollo che sta per rivoluzionare il modo in cui utilizziamo i dispositivi connessi in casa: si chiama Matter.
Da alcuni anni, grandi aziende come Apple, Google, Amazon, Samsung e tante altre (comprese la Zigbee Alliance, che ora si chiama CSA), stanno lavorando insieme per creare uno standard che garantisca la compatibilità e la comunicazione tra i dispositivi intelligenti. Questo progetto, prima conosciuto come Project CHIP, è stato ora formalizzato e chiamato Matter.
L’obiettivo di Matter è quello di rendere la vita degli utenti più semplice, permettendo l’interoperabilità tra i diversi dispositivi presenti in casa. In questo modo, potrai utilizzare i tuoi dispositivi smart senza preoccuparti della compatibilità, migliorando così notevolmente l’esperienza d’uso.
Essendo agli albori di una rivoluzione, in questo articolo voglio approfondire l’argomento e rispondere alle domande e ai dubbi più frequenti riguardo a Matter, oltre che parlare dell’impatto che avrà sui dispositivi già presenti in commercio e nelle nostre case.
Cos’è Matter?
Fino a poco tempo fa poteva sembrare strano, forse utopico, parlare di un qualcosa con la capacità di rendere unico e semplice il modo di controllare la domotica, beh, adesso non è più così:
Matter è uno standard che definisce il linguaggio cono cui i prodotti comunicano, ma non il protocollo di connessione, permettendo quindi a dispositivi di marche diverse di comunicare tra loro, dotando la casa intelligente di interoperabilità.
Questo standard si basa quindi su due protocolli già esistenti:
- Wi-Fi o Ethernet per i dispositivi che richiedono più velocità di trasmissione dei dati (larghezza di banda maggiore);
- Thread per i prodotti domotici a bassa potenza che richiedono meno dati, come sensori e luci.
L’intendo è perciò quello di migliorare e, in un certo senso, rivoluzionare rispetto a prima il concetto di casa smart. Ciò sarà possibile proprio perché Matter eliminerà gran parte delle seccature che, chi fino ad adesso si approcciava a questo mondo, era costretto ad affrontare: configurazione di hub, installazione di mille app diverse, problemi di interazione tra prodotti di marche diverse e tanti altri.
In parole povere, tutto questo significa che quando compreremo un prodotto Philips certificato Matter, saremo sicuri che sarà compatibile con Apple HomePod, Alexa o Google Home.
Perché la domotica ha bisogno di Matter
Matter, con i vantaggi che porta con sé, sarà un cambiamento fondamentale nella domotica per diverse ragioni.
In primo luogo, i produttori di dispositivi per la casa intelligente devono usare energie e risorse per renderli compatibili tra loro. Ciò si riflette non solo sulla qualità dei prodotti, ma anche sul loro costo, rendendo la domotica meno accessibile per la maggior parte delle persone.
In secondo luogo, i consumatori sono spesso lasciati da soli nel tentativo di comprendere quali dispositivi siano compatibili con determinate piattaforme, e spesso devono risolvere i problemi che si creano in autonomia. Probabilmente ho perso il conto delle volte in cui mi sono dovuto assicurare della compatibilità di nuovi dispositivi con quelli già presenti in casa.
Ciò può scoraggiare molte persone che, nonostante apprezzino i vantaggi della domotica, vengono frenate da queste difficoltà e finiscono per abbandonare i loro progetti di creare una casa intelligente.
Il problema della gestione dei dispositivi connessi esiste da molto tempo, e si è presentato fin dall’inizio della domotica. Nel tempo sono stati ideati molti protocolli, come Zigbee, Z-Wave e altri, ma il problema principale fino ad adesso è stato che ognuno ha sempre cercato di imporsi sugli altri, creando una situazione di difficoltà per i produttori. Integrare tutti i protocolli nei dispositivi comporta infatti maggiori costi, ma usarne solo alcuni ne riduce drasticamente la compatibilità.
Per questo Matter viene spesso accompagnato dall’aggettivo “rivoluzionario“, essendo la prima possibile soluzione concreta ai problemi che sono sempre stati riscontrati in questo ambito.
Cos’è Thread, il cuore di Matter
Per iniziare a capire come funziona Matter, bisogna approfondire il protocollo che ne sta alla base: Thread.
È necessario specificare infatti che Matter non è un protocollo, come ZigBee, Z-Wave o altri, bensì uno “strato software” che definisce solamente il linguaggio con cui i prodotti comunicano tra loro, ma non lo standard di connessione, che è Thread.
Questo standard wireless royalty free a bassa potenza ed alta reattività è stato creato da Nest e altre aziende a partire dal 2014.
Thread usa un sistema di rete mesh, simile a ZigBee che, come questo, si basa sul protocollo 802.15.4 e funziona sullo spettro a 2,4GHz. Inoltre i dispositivi Thread possono parlare tra loro, oltre che fungere loro stessi da ripetitori per ampliare la copertura radio della rete, aumentandone di conseguenza la stabilità.
Se un dispositivo cede, verrà infatti automaticamente trovato un percorso alternativo per il passaggio dei dati, garantendo la funzionalità del sistema.
In aggiunta, Thread può comunicare direttamente con internet, a differenza dei dispositivi ZigBee che, per farlo, hanno necessariamente bisogno di un hub, che faccia da “ponte” tra la rete locale e il web. Ciò rappresenta un grande punto a favore, poiché spesso la configurazione di questi dispositivi è macchinosa e complessa, senza considerare tutti i problemi che sorgono nell’utilizzo.
Thread, rispetto alle alternative, presenta anche diversi vantaggi:
- Velocità: i dispositivi che utilizzano questo protocollo sono molto più reattivi ai vari imput, rispondendo letteralmente quasi 1000 volte più velocemente rispetto ai sistemi di comunicazione attuali;
- Affidabilità: come accennato, quando un dispositivo non funziona correttamente e si scollega, la rete Thread è capace di sistemarsi autonomamente trovando altri collegamenti;
- Bassi consumi: questa tecnologia permette alle batterie dei dispositivi che la supportano di durare molto a lungo in quanto consuma pochissima energia. Ciò rende il sistema della smart home, che spesso ingloba al suo interno molti sensori e dispositivi a batteria, più stabile e autonomo;
- Sicurezza: I dati vengono attraversano la rete, fino a raggiungere il cloud, solo dopo essere stati crittografati con la tecnologia end-to-end;
- Compatibilità: è stato progettato con una tecnologia 6LoWPAN, che significa che tutti i dispositivi Thread saranno in grado di comunicare tra loro, indipendente da chi gli produce, rendendo possibile difatto il più grande pregio di Matter;
- Scalabilità: le reti Thread possono supportare fino a 250 dispositivi, lasciando difatto spazio a molte possibilità.
Tutti queste caratteristiche positive possono dare l’impressione che questo protocollo sia perfetto per la domotica, e non è del tutto sbagliato. Thread infatti nasce direttamente per soddisfare le esigenze della casa smart, a differenza della maggior parte degli altri protocolli, che sono stati invece adattati e presentano dunque problemi di vario genere.
Adesso che abbiamo capito come funziona l’ “ingrediente segreto”, alla base della maggior parte delle potenzialità di Matter, è il momento di capire come lavora il sistema nel suo complesso.
Come funziona Matter
Matter, per funzionare, si basa su tecnologie già esistenti, come Thread, Bluetooth, Wi-Fi e Ethernet. Ciò consente ai dispositivi di comunicare fra loro a livello locale, senza la necessità di un cloud.
Per il funzionamento di Matter, c’è bisogno di due dispositivi fondamentali:
- Un controller, qualsiasi dispositivo in grado di gestire le comunicazioni, il controllo, le automazioni e l’accesso remoto, come un’app su smartphone, un assistente vocale o un hub. Molti sistemi operativi Android e Apple integrano i controller Matter e tutti gli smart speaker e dispositivi come Amazon Echo o Google Nest Hub sono potenzialmente controller Matter.
- Uno o più border router Thread, inclusi nei dispositivi compatibili con Matter, che verranno gestiti dai controller.
Praticamente, il ruolo dei controller è quello di gestire tutta la rete. Ciò è possibile poiché sono collegati via Wi-Fi o Ethernet al Border Router, che a sua volta, tramite Thread, comunica con gli altri dispositivi della rete, collegati tra loro con tecnologia mesh.
L’aggiunta di un dispositivo Matter alla smart home con questa tecnologia è molto semplice, indipendentemente dal dispositivo o dalla piattaforma. Amazon, per semplificare ancora di più il processo, ha persino introdotto nelle specifiche dello standard l’associazione “Frustration-Free” ovvero una configurazione semplice e intuitiva.
Gli sviluppatori di questo sistema, hanno anche pensato a come semplificare l’aggiunta dei dispositivi certificati Matter alla rete. Per farlo le possibilità sono varie, in modo da venire incontro a tutte le esigenze: potranno essere utilizzati codici numerici, codici QR, Bluetooth e NFC (Sistema di trasmissione Wireless a distanza ravvicinata).
Alcuni dispositivi potranno persino essere rilevati automaticamente e aggiunti alla rete una volta collegati alla corrente. Ad esempio, basterà chiedere al nostro assistente vocale preferito di configurare un nuovo prodotto smart, e lui farà il lavoro al posto nostro, impostandolo e rendendolo funzionante. Insomma, tutta un’altra storia.
In sostanza l’obiettivo di Matter è creare un ecosistema semplice in cui i dispositivi IoT, dopo essere stati impostati, passano in secondo piano, rendendo la configurazione della smart home semplice e alla portata di tutti.
Soprattutto, potremo finalmente vedere avverarsi il sogno di poter comprare qualsiasi dispositivo intelligente vogliamo (naturalmente certificato Matter) senza doverci preoccupare della sua compatibilità.
Compatibilità con gli altri protocolli
Questo è sicuramente uno dei punti più complessi e incerti da trattare, poiché, almeno per il momento, non è possibile dare risposte certe.
La compatibilità dipenderà per la maggior parte dalla volontà dei produttori, che potranno decidere se integrare o meno Matter nei dispositivi sviluppati prima di questa invenzione, considerando anche se vale la pena aggiornarli, poiché questo significherebbe rinunciare alle vendite di una nuova tecnologia.
Il problema comunque non si esaurisce qui, in quanto Matter per funzionare, oltre che utilizzare la rete Wi-Fi, necessita anche di Thread, utilizzabile solo se presente a livello hardware. Questo sta a dire che solo i dispositivi che già integrano al loro interno un supporto tecnologico fisico a questo protocollo saranno compatibili di default con Matter (alcuni produttori si sono già mobilitati a riguardo, come Amazon con i suoi Echo di ultima generazione).
Tuttavia c’è una soluzione, anche piuttosto semplice, che permetterà di integrare con Matter anche i dispositivi di vecchia concezione: i Bridge Matter, semplici dispositivi di rete che permetteranno ai device che usano tecnologie già presenti, come ZigBee o Z-Wave, di comunicare con il nuovo sistema.
Inoltre gli sviluppatori di Matter hanno assicurato che continueranno a supportare gli standard di comunicazione dei vecchi dispositivi (la CSA è la stessa che ha ideato ZigBee) e che quindi, almeno per il momento, non ci sarà bisogno di sostituire tutto.
Insomma, nonostante non possa darti una risposta sicura al 100%, comprendendo questo nuovo sistema della domotica e usando (se necessario) qualche compromesso, noi e la nostra domotica dovremmo essere in grado di adattarcisi senza troppi problemi.
Ora che sappiamo cosa aspettarci dalla compatibilità con le precedenti tecnologie, vediamo quali dispositivi saranno compatibili con Matter.
Quali dispositivi saranno compatibili con Matter
Tutti i prodotti domotici “intelligenti”, per essere tali, hanno bisogno di comunicare tra loro e per farlo usano dei protocolli, che come abbiamo visto non saranno necessariamente compatibili con Matter.
Tuttavia la maggior parte dei dispositivi smart di nuova generazione dovrebbe esserlo, a patto che l’hardware rispetti le condizioni di cui abbiamo parlato precedentemente. Tra questi troviamo:
- Smart speaker;
- Lampadine e interruttori smart;
- Prese smart;
- Serrature intelligenti;
- Sensori (di movimento, umidità, temperatura ecc…);
- Dispositivi multimediali, compresi i televisori;
- Tapparelle smart;
- Termostati;
- Controller HVAC.
Questi sono solo alcuni tra i moltissimi dispositivi smart che esistono, tuttavia la maggior parte dovrebbe diventare compatibile con Matter, in quanto i produttori, comprendendo le potenzialità di questo nuovo sistema, non aspetteranno molto ad adattarcisi.
Alcuni diventeranno compatibili con semplici aggiornamenti (se supportano Thread a livello hardware) mentre altri, ahimè, andranno ricomprati o resi compatibili tramite l’uso di Bridge Matter.
Matter sarà davvero il futuro della domotica?
Non possiamo negare che ci troviamo davanti a un cambiamento consistente. La tecnologia Matter porterà di sicuro a un grande sconvolgimento nel mondo della domotica, rendendola alla portata di tutti.
Matter rappresenta una trasformazione che dovremmo accogliere a braccia aperte, in quanto permettere a questo mondo tecnologico, per alcuni un po’ misterioso e complicato, di semplificarsi drasticamente. Naturalmente, come è normale che sia per qualsiasi nuova tecnologia, i dubbi e le perplessità non sono tardati ad arrivare, ma con il passare del tempo e il progressivo avanzamento di questo sistema si risolveranno facilmente.
Il mio consiglio è quello di non preoccuparsi eccessivamente sull’avvento di questa nuova tecnologia, in quanto, come la maggior parte dei cambiamenti, avverrà in modo graduale e avremo tutto il tempo necessario ad abituarci ed adattarci, cosa che devono fare anche la maggior parte dei produttori.
Magari, se hai intenzione di realizzare un nuovo sistema domotico completo, faresti meglio ad aspettare qualche mese, in modo da verificare le evoluzioni di questa tecnologia e capire se varrà o meno la pena di investirci.
A mio avviso, ci troviamo di fronte a uno dei più grandi cambiamenti nell’era della domotica, quindi non vedo l’ora di viverlo. E te?
Spero che questo articolo ti sia stato utile. Alla prossima!
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